1914 la grande guerra by Giardina Roberto

1914 la grande guerra by Giardina Roberto

autore:Giardina, Roberto [Giardina, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Prima guerra mondiale
ISBN: 9788868301590
pubblicato: 2015-12-16T23:00:00+00:00


Ottobre

Adolf al fronte, Benito cambia idea

La povertà affligge anche il Nord. Le rivolte contadine si sono ripetute in Veneto, in Emilia e in Romagna per tutta l’estate. Il 5 ottobre, a Guarda di Molinella, in provincia di Bologna, centinaia di braccianti in sciopero aggrediscono i “crumiri” venuti da Padova e da Modena, contadini ancora più poveri e disperati. Alla fine della giornata, i morti sono cinque, i feriti decine. A Molinella arriva l’esercito, 3 mila soldati, per soffocare i disordini. Il mandante del linciaggio è il sindaco Massarenti, che riesce a fuggire a San Marino. E cinquantasei contadini vengono confinati alla Capraia. Torneranno tutti a casa grazie all’amnistia concessa per la vittoria nel 1918. La moda d’autunno propone alle dame italiane il blu intenso insieme con il rosa, e ricami dorati.

Il principe Bernhard von Bülow, in un’intervista allo scrittore norvegese Bjornson, ammonisce: «Sarebbe un grave errore se Roma si lasciasse sedurre da Londra e Parigi». Ma da Vienna Berchtold insiste: non cederemo mai Trento e Trieste. I caduti austriaci sono già 400 mila. Alla fine della guerra, saranno un milione e 460 mila.

Il sottomarino pirata

In ottobre, un evento romanzesco. Rubano un sommergibile nel cantiere di La Spezia per provocare un incidente e costringere l’Italia a entrare in guerra a fianco della Francia. Se ne seppe poco, perché l’imbarazzo per il governo Salandra fu grande, e si tentò di dare il meno risalto possibile all’atto di pirateria.

Il tenente di vascello Angelo Belloni, nato a Pavia nel 1882, aveva preso servizio nel 1911 al cantiere navale Fiat San Giorgio del Muggiano, sul litorale ovest del Golfo di La Spezia, ed era stato incaricato di consegnare al Brasile tre sommergibili della classe “F”. I nostri cantieri erano ritenuti all’avanguardia nella costruzione di «vascelli subacquei», come venivano ancora chiamati. La serie “Foca” è stata progetta dal 1907 dall’ingegnere Cesare Laurenti, quarantanove anni, di Terracina che ha brevettato il suo modello a doppio scafo centrale. Nonostante la Germania produca da tempo gli U-Boote, nel 1912 la marina tedesca ha ordinato un supersommergibile da 700 tonnellate ideato da Laurenti e varato solo nel 1915, in piena guerra. Un’unità, il Hwalen è stata venduta alla Svezia, ed ha compiuto senza alcuna assistenza il viaggio inaugurale, 4 mila miglia, da La Spezia a Stoccolma.

La consegna a Rio de Janeiro avviene senza incidenti, e si ha piena fiducia in Belloni. Gli affidano il compito di seguire le prove tecniche in mare di un altro sommergibile, indicato come «Costruzione 43», di 250 tonnellate. Il committente è la Russia, in guerra contro l’Austria di cui siamo ancora alleati. Un problema diplomatico. Il “43” è una versione migliorata del “Foca”, battezzato Medusa. Il varo era avvenuto pochi giorni dopo l’attentato di Sarajevo, il 5 luglio. Ma i tecnici russi non avevano potuto seguire il collaudo perché, per protesta di Berlino e di Vienna, erano dovuti tornare in patria all’inizio del conflitto. Le prove vengono dunque condotte dai nostri specialisti, guidati da Belloni. L’ufficiale è un fervente irredentista e mal sopporta la neutralità voluta dal governo.



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